Author Archives: Andrea Foschi

fotografia e giornalismo di viaggio

Arte contemporanea al Nhow di Milano

foto di federico sanna

Osservazione, sorpresa, riflessione. Sensazioni che una mostra può far nascere attraverso un’esposizione-percorso  in un viaggio tra i quattro piani del nhow Milano. È “Going Places” il titolo della mostra, curata dall’Art Director Elisabetta Scantamburlo, che propone opere di arte e design, installazioni, pittura e scultura che interagiscono con le soluzioni architettoniche e di arredo dell’hotel nhow di via Tortona 35 a Milano.

Un  viaggio carico di attese, di avventure e scoperte,  rivisitato  dagli occhi e le mani degli artisti che propongono universi personali sul tema carichi d’immaginazione e simbolismi.

11 artisti e 8 designer arricchiscono  gli spazi dell’ iconico hotel fino al 30 marzo 2014 trasformandolo, oltre che in una galleria d’arte, in una meta da ri-scoprire.

Mariano Franzetti ci mostra scene tipicamente vacanziere dipinte su fondo oro. I sassi di Marcantonio Raimondi Malerba, sembrano improbabili souvenir che diventano preziosi pezzi unici. Le cartoline di Alessandra Bruno, sono piccoli paesaggi astratti che nel loro insieme creano un mondo di suggestioni atmosferiche e sentimentali.

Le foto di Tommaso Bianchi tracciano la mappa di un viaggio fatto di volti e paesaggi più interiori che documentaristici. Le immagini di Federico Sanna si fermano  davanti a quegli ostacoli che impediscono di proseguire oltre stimolando il pensiero verso mete immaginat. Nei lavori di Markus Mueller tempo e spazio assumono nuovi valori e si articolano in modi inaspettati dando un diverso respiro ai luoghi rappresentati. Le sculture di Duilio Forte ci portano invece nel mondodella mitologia  abitata da animali leggendari. Una diversa prospettiva è quella che ci offrono le opere di Alessandro Vianello, dove un apparente realismo esasperato attrae dentro l’opera e intriga per la tecnica che destruttura luoghi noti.  Mia da Schio Suppiej si muove invece nei parchi, dove spazi anonimi e privi di apparente interesse diventano i veri protagonisti dell’immagine.

Johnny Pixel guarda ancora più vicino a sé e scopre che i minimi dettagli degli ambienti in cui viviamo nascondono dei ‘micromondi’, riportando tutto ad altri metri di misura. Le sculture e i disegni di Marco Lanzoni esplorano le mani e la loro espressività, riportandoci alla semplicità e allo stesso tempo alla complessità del concetto di spostarsi. Le biciclette di Francesco Granducato sono mezzi abbandonati che trovano una nuova vita ed estetica attraverso l’azione dell’artista e che diventano il mezzo ideale per un possibile viaggio.

Il design è rappresentato da Marita & Frida Francescon che progettano tavoli e lampade che riprendono la forma delle loro isole più amate. Le loro creazioni derivano da veri viaggi, così come le lampade di Marco Iannicelli, realizzate con rami trovati nel corso di ricerche ed esplorazioni di boschi, terreni privati, aree abbandonate. Colé presenta pezzi di design (di Lorenz Kaz, Aksu Suardi e Hagit Pincovici) realizzati con una particolare attenzione ai vari passaggi della catena produttiva, dall’ideatore all’esecutore. In questo modo il viaggio compiuto dall’oggetto viene realizzato con una cura costante. Gli arredi di Magis sono realizzati da designer di fama internazionale (Ron Arad-Israele, Thomas Heatherwick-Gran Bretagna, Alessandro Mendini-Italia, Marcel Wanders-Paesi Bassi), facendoci così compiere un viaggio virtuale nel design contemporaneo. Le sedute di MOGG sono pacchi con cui compiere un viaggio o ricordi spediti da un viaggio già compiuto. Pacchi e scatole anche nei ‘Sending Animals’ di Seletti, che ci ricordano l’impossibilità di affidare a un souvenir il significato di un viaggio. Per finire con un tavolo, di Marcantonio Raimondi Malerba, che incorpora in sé il desiderio di viaggio.

Per tutta la durata della mostra viene presentato nella lobby dell’hotel l’“Art Pod Museum”, un mini museo di arte contemporanea ideato da Interstizio. Nel mini museo sono presentate opere all’interno di “Art Pods”. Questi gioielli (anelli, bracciali, collane e gemelli) celano le loro micro-installazioni trasformando il corpo di chi li indossa in uno spazio espositivo mobile.

Nhow Milano rappresenta una nuova formula di hotel di design che si trasforma in galleria d’arte e spazio esperienziale, secondo un nuovo concetto di contemporaneità e lifestyle italiano. Fulcro d’arte, design e moda é situato nel nuovo polo milanese della creatività, nella zona Tortona/Solari.  Nhow Milano nasce dall’esperienza di NH Hoteles per superare l’immaginario, proponendo una struttura in continuo mutamento e interazione, coniugando comfort e minimalismo, tendenze e architettura contemporanea.

www.nhow-hotels.com

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Ritorno nel Red Sea

ll Ministero degli Esteri italiano considerando il ritorno alla “relativa” stabilità socio-politica, attualmente in essere in Egitto, ha deciso di rimuovere lo sconsiglio del viaggio verso il Mar Rosso egiziano.  Alcuni tour operator tra i quali Veratour hanno deciso di ripristinare le proprie programmazioni a partire da questo dicembre. Tutto riprenderà a pieno regime con le partenze di Natale, dai principali aeroporti italiani. Diventano così di nuovo prenotabili il Veraclub Queen Village a Sharm El Sheikh e il nuovo Veraclub Radisson Blu El Quseir a Marsa Alam.

Riparte da subito anche  una campagna promozionale rivolta alle Agenzie Verastore e alle Agenzie legate a Veratour sparse su territorio italiano. Per dare al mercato un segnale inequivocabile della volontà di investire sull’Egitto, dalla prossima primavera Veratour si presenterà con una capacità di oltre 1.500 camere a settimana (650 a Sharm El Sheikh, 500 a Marsa Alam e 400 a Marsa Matrouh).
La possibilità di accogliere circa 3.500 passeggeri a settimana è una dimensione numerica che per l’azienda non è mai stata così ingente. Infatti a Marsa Alam, a partire dal 1 Marzo 2014, oltre al Veraclub Radisson Blu El Quseir, verrà riaperto il VeraResort International Elphistone: 500 camere a settimana in una struttura conosciuta e apprezzata dalla clientela italiana, che cambia la sua veste da Veraclub a VeraResort International.
La novità più importante però riguarda Sharm El Sheikh, dove, dal 1 Marzo, entrerà a far parte della programmazione un prodotto di grande rilievo: il Veraclub Reef Oasis, probabilmente la struttura alberghiera più nota e gradita al mercato italiano. Il Reef Oasis è situato su una delle spiagge più belle di Sharm El Sheikh. All’interno del grande complesso ci saranno due soluzioni: il Veraclub Reef Oasis rappresenterà la vacanza in puro stile Veraclub, e il Sentido, parte del nuovo brand VeraResort International, che si rivolgerà ad una clientela internazionale e più esigente. Il Reef Oasis si affiancherà quindi al Veraclub Queen Village così che Veratour sarà presente a Sharm El Sheikh con una capacità di circa 650 camere a settimana. Infine, da Aprile riaprirà il Veraclub Jazz Oriental di Marsa Matrouh dalla capacità di circa 400 camere. Questo resort situato nella costa mediterranea dell’Egitto ha riscosso un gradimento molto incoraggiante da parte del pubblico.
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2013, anno del tartufo bianco

foto di andrea foschi

Cammino concentrato tra i noccioli. Sotto i miei piedi la terra delle Langhe emana profumo d’autunno. “Basta una folata di vento e il cane improvvisamnte cambia direzione”  mi fa notare Giovanni Monchiero, tartufaio di quarta generazione. Un uomo in totale simbiosi con il suo cane. Un legame talmente forte che è quasi patologico. Con il barot, il bastone del trifolau (tartufaio) mi indica la direzione giusta per scovare l’oro di queste terre: il tartufo bianco d’Alba, un prodotto unico al mondo impossibile da coltivare. Giovanni vive della raccolta di tartufi a Roddi, un paesino medievale delle Langhe sopra una collina. Qui gestisce la curiosa Università dei cani da tartufo (www.universitadeicanidatartufo.it) dove è possibile addestrare i cani da ricerca e conoscere in profondità la storia di questo prezioso alimento, grazie anche ad un piccolo museo. Sono ben 4000 i tartufai come Giovanni, dotati di patentino, che agiscono in Piemonte garantendo un indotto di circa 150 milioni di euro.
Grazie ad una perfetta alternanza di sole e pioggia, il 2013 è certamente un anno molto favorevole per la raccolta dei tartufi bianchi (aperta dal 21 settembre al 31 gennaio ) e questo si riflette anche nei prezzi. L’offerta è ricca e il prezzo medio è di 300 euro all’etto, una bella differenza rispetto ai 500 dello scorso anno.
Dal 12 febbraio fino al 17 novembre Alba ospita la tradizionale Fiera del Tartufo alla sua 83° edizione.  Diverse le manifestazioni collaterali della Fiera. Ogni sabato, ospitata nel Palazzo del Gusto di Alba,  c’è  Foodies Moments: appuntamenti gastronomici che abbinano il vino piemontese alle specialità delle Langhe e Roero reinterpretate da grandi chef. Si passa dai cardi, pere e acciughe con tartufo d’Alba alle capesante scottate al tartufo. Sono vere e proprie lezioni di cucina, con degustazione, al prezzo di euro 25 a persona (info e prenotazioni organizzazione@fieradeltartufo.org – tel.0173361051).Momento clou della Fiera sarà quest’anno il giorno 10 novembre quando verrà organizzata l’asta mondiale del tartufo: il castello di Grinzane Cavour si collegherà via satellite con Hong Kong per dare vita alla contesa dei preziosi tartufi.
Giovanni mi urla: “ferma il cane!” E’ tanto l’ardore di questo quattro zampe che scavando furiosamente con le sue zampe rischia di grattare il prezioso tartufo. Bisogna bloccare il cane e usare dolcemente la zappetta detta in piemontese sapin. Si scava in senso orario intorno alla punta emersa del tartufo alternando mani e zappa, fino a far emergere il grandioso fungo ipogeo dal sottosuolo. Ripulito leggermente dalla terra Giovanni lo ripone in una delle sue tasche segrete e velocemente ricopre di terra la piccola fossa che lo accoglieva. Mi ammonisce: “E’ necessario rispettare la natura, non bisogna solo togliere ma anche dare: conservare e diffondere le spore è la chiave per il successo del prossimo raccolto!”

Idee per un week end tra Langhe e Roero:
Visita guidata al castello e alla scuola di cucina del tartufo bianco di Roddi   www.comune.roddi.cin.it
Un pranzo ad Alba al ristorante Dulcis Vitis dello chef  Bruno Cingolani – www.dulcisvitis.it
Nei pressi di Alba, degustazioni di Dolcetto, Barbera, Nebbiolo, Barolo, Avnì e Arneis, nell’azienda vinicola Cadia – www.cadia.itinfo@cadia.it
Una cena al ristorante Alla Corte degli Alfieri a Magliano Alfieri preparata dallo chef  Stefano Paganini – www.stefanopaganini.it
Una visita al castello di Barolo – www.castellilangheroero.it

News: E’ di recente pubblicazione un volume edito da Slow Food dal titolo “Alla scoperta del tartufo”: ricette classiche e creative, storia della cerca, percorsi dolci, brevi e lunghi, nella terra della tartufo. Prezzo: 12 euro.

Info: www.in-langhe.it
www.fieradeltartufo.org

 

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Calendario 2014, contro lo sfruttamento del lavoro minorile

E’ disponbile il nuovo calendario 2014 a sostegno di un progetto contro lo sfruttamento del lavoro minorile in Senegal realizzato in collaborazione con Loacker Remedia, Farmacisti in aiuto e Fratelli dell’Uomo. Immagini a colori tratte dal reportage fotografico di Andrea Foschi “Mbeubeus, vivere di rifiuti”.

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Aria di festa friulana

Dal 28 giugno al 1 luglio, a San Daniele, una quattro giorni di musica e incontri per conoscere il buon prosciutto friulano

Tra la fine di giugno e l’inizio di luglio ritorna a San Daniele del Friuli la manifestazione Aria di Festa. Madrina di quest’anno è l’attrice napoletana Luisa Ranieri che il Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha coinvolto in questa edizione facendo un omaggio a Napoli, dove viene spesso proposto l’abbinamento tra la mozzarella e il prosciutto friulano.

La manifestazione prevede oltre 100 avvenimenti, tra i quali l’assaggio negli stand disseminati nella cittadina e nei prosciuttifici, collegati tra loro da un servizio di navetta gratuito. Per una buona degustazione vengono fornite anche le Istruzioni per l’uso del San Daniele: come si taglia, come si conserva e come si mangia secondo diverse ricette creative.

Venerdì 28 giugno apre la festa il critico gastronomico Davide Paolini, segue poi un concerto diViolante Placido che suona la viola elettro-acustica inaugura la festa. Tra gli eventi in programma c’è la riapertura dopo il restauro della Biblioteca Guarneriana, che custodisce codici miniati rari.

www.ariadifesta.it www.prosciuttosandaniele.it info@prosciuttosandaniele.it

 

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The Travel Blogger Forum

Mauritius Tourism Promotion Authority (MTPA), l’Ente del Turismo dell’isola di Mauritius rappresentato in Italia da Aviareps, in collaborazione con il portale The Travel News ha organizzato ieri nella città di Milano il primo Travel Blogger Forum.

L’obiettivo di questo forum è stato quello di fare il punto sul mondo del travel blogging e approfondire la conoscenza di Mauritius. Il Travel Blogger Forum ha visto la partecipazione di alcuni fra i più autorevoli travel blogger italiani e si è svolto presso THE HUB, spazio fra i più innovativi della città , luogo di incubazione di nuove creatività e progettualità.

Il coinvolgimento degli influencer del momento, come i travel blogger e i nuovi media del web 2.0, è essenziale nella strategia promozionale su cui l’Ente è impegnato a partire da quest’anno: il riposizionamento dell’isola nel segmento lusso come destinazione di tendenza e alto profilo ma anche accessibile in termini di prezzo.

Mauritius è una destinazione da sempre premiata dal mercato italiano che si mantiene al quarto posto a livello europeo per arrivi. Strategico rimane il segmento viaggio di nozze e matrimoni, spesso come estensione mare di un viaggio safari in Africa Australe.

Nell’immaginario collettivo il paese è associato a spiagge da sogno e mare cristallino – in realtà, Mauritius è molto di più: strutture ricettive posizionate nella fascia alta e di lusso con standard di servizio eccellenti e ad un ottimo rapporto qualità/prezzo; un’offerta culturale importante con numerosi eventi e festival nonchè percorsi culturali alternativi come la “Strada del The”; una ricchezza gastronomica – incontro di culture lontane che si fondono armonicamente – premiata e riconosciuta da chef internazionali; possibilità di innumerevoli attività sportive, in acqua e all’aria aperta, con un entroterra mozzafiato tutto da scoprire nella sua diversità; SPA e benessere – per ritrovare l’armonia con prodotti di nicchia appositamente creati per l’isola di Mauritius dai migliori marchi di bellezza internazionali.

Durante il Forum Ugo Guidolin in arte Oogo, consulente e project manager per i nuovi media ha illustrato le tendenze, le sfide e le prospettive del travel blogging. Giovanni Vannini, esperto di reti sociali e marketing, e Massimo Imbastari, Web Master & Developer, hanno svelato le regole su come gestire, lanciare e far fruttare un travel blog di successo. In conclusione Chiara Ravara, Account Manager di MTPA, ha focalizzato l’attenzione sulla destinazione Mauritius, stimolando il dibattito su come riposizionare l’isola fra le mete trendy e di alto profilo grazie agli influencer del web.

La serata ha visto inoltre la partecipazione di alcuni fra i partner di maggiore importanza sulla destinazione.

Per vedere la diretta Twitter dell’evento, cercate l’hashtag #mtpatravelbloggerforum.

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Australia Northern Territory


Da Uluru (Ayers Rock), simbolo del Red Centre australiano, alla città di Darwin, fino al Parco Nazionale di Kakadu al Top End tropicale, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il Territorio del Nord è una regione dalle atmosfere senza tempo.

Il Top End (la parte settentrionale) comprende la zona di Darwin, di Kakadu e di Katherine è caratterizzata dal clima tropicale con foreste pluviali, piane alluvionali e roboanti cascate. Simbolo del territorio è il Parco Nazionale di Kakadu: gli specchi d’acqua di questa zona attraggono grandi varietà di uccelli e sono l’habitat perfetto per coccodrilli delfini, bufali, wallabies (piccoli canguri) e per i pesci locali barramundi.

Il Red Centre (a Sud) include la zona di Tennant Creek, Alice Springs e Uluru ed è dominato da distese desertiche rosseggianti e sbalorditive formazioni rocciose tra le quali  il celebre monolito di Ayers Rock. La fauna  è totalmente diversa da quella del nord: con i grandi red kangaroos, le aquile o i thorny devil, una sorta di lucertole irte di aculei.

Darwin, la capitale del Top End, è famosa per la sua gastronomia di influenza asiatica, la sua vivace vita notturna, la magia dei tanti mercati e dei ristoranti che si snodano lungo Mindil Beach, sempre piena di gente. La città è  il punto di partenza ideale per raggiungere alcune delle aree naturali più belle dell’Australia. A un’ora da Darwin si trovano il Parco Nazionale di Litchfield con cascate e sorgenti, formazioni rocciose e foreste, piscine naturali d’acqua cristallina  e le vaste piane alluvionali del Mary River, un florido microcosmo di coccodrilli, animali selvatici, uccelli e pesci dove si naviga con le tipiche airboat.  A  mezz’ora di volo da Darwin si trovano le Isole Tiwi,  “le isole del sorriso”, famose per le loro tradizioni locali e per l’arte aborigena. Molti degli aborigeni che abitano le isole sono artisti e producono vasellame, sculture e intarsi in legno. A tre ore di strada da Darwin s’incontra il parco di Kakadu noto per le pitture rupestri,  vere e proprie gallerie a cielo aperto che rivelano come usi, tradizioni, leggi e storie  vengano tramandati dagli aborigeni, di generazione in generazione.

Arnhem Land è una delle zone più intatte, selvagge e spettacolari del Top End e dell’Australia intera. Vanta paesaggi variegati: coste frastagliate, isole, fiumi ricchi di pesci, una rigogliosa foresta pluviale, scarpate rocciose e grandi distese di savana erbosa. Ideale per gli appassionati di pesca e di ecoturismo e per tutti coloro che vogliono conoscere una cultura unica, immutata nel tempo, quella aborigena. A Katherine, terza città per grandezza del Northern Territory, l’Outback incontra i tropici. Il Nitmiluk National Park con Katherine Gorge copre una vasta area selvaggia che comprende 13 gole scavate nella roccia arenaria . Le gole si possono esplorare in canoa o in barca. Per godere di una vista privilegiata, niente di meglio di un volo in elicottero sorvolando il Kakadu e le zone paludose del Yellow Water Billabong, le profonde gole rocciose  tra le tortuose pareti del Katherine River.

Tra le più grandi meraviglie naturali del mondo, Uluru/Ayers Rock è l’icona naturale più famosa d’Australia. Alto 348 metri. si erge maestoso nel centro del continente dominando il deserto circostante. Vale la pena organizzare un tour all’alba o al tramonto per godere di una vista spettacolare sul monolito, che con il cambiare della luce cambia colore passando dall’ocra all’arancio brillante fino al rosso intenso. Il Red Centre australiano ospita il complesso roccioso di proporzioni gigantesche di Kata Tjuta (monti Olga), una vera e propria meraviglia naturale e icona culturale dell’Outback australiano, situato a circa 40 km a ovest di Uluru. Si ritiene che le 36 cupole di arenaria rossa, che formano il complesso di Kata Tjuta si siano formate ben 500 milioni di anni fa.

Il Watarrka National Park è conosciuto universalmente con il nome di Kings Canyon, una possente gola rocciosa che fende la terra fino a una profondità di 270 metri: ripide pareti rocciose di colore rosso si ergono su intricate foreste di palme e di piante su cui trovano riparo molti animali del luogo. Il cuore dell’Outback australiano è fatto di profonde gole, panorami desertici sconfinati, comunità aborigene remote. Alice Springs fu fondata dai primi esploratori e rimane il centro dell’attività di questa regione. Qui è possibile esplorare siti storici, ammirare le opere degli artisti locali nelle gallerie d’arte aborigena, partecipare a un evento o un’attività culturale oppure sperimentare una delle avventurose escursioni possibili attraverso il deserto. Le alture montuose dei MacDonnell orientali e occidentali si estendono per centinaia di chilometri a est e a ovest di Alice Springs, offrendo un’area ricca di itinerari per escursioni adrenaliniche, percorsi in fuoristrada, piscine naturali e zone per campeggiare. L’insediamento aborigeno di Hermannsburg è famoso per essere il paese natale dell’illustre pittore aborigeno Albert Namatjira.

Come arrivare

Arrivare in aereo nel Northern Territory è molto semplice grazie a numerosi voli e alla presenza di aeroporti moderni a Darwin, nel Top End, e ad Alice Springs e Uluru nel Red Centre, regolarmente collegati anche da voli interni. Dall’Italia Qantas, la compagnia aerea di bandiera, e Singapore Airlines collegano Darwin via Singapore. La durata del volo è di crica 10-11 ore fino a Singapore e 4 da Singapore a Darwin. Altre compagnie sono Etihad via Abu Dhabi e Singapore ed Emirates via Dubai e Singapore. Le aree più remote del Northern Territory, come la penisola di Gove e Maningrida, possono essere raggiunte con i voli della compagnia AirNorth.

Come spostarsi

Molti sono i modi per esplorare il Northern Territory: dall’itinerario in auto, al tour guidato, fino a un indimenticabile viaggio su un treno leggendario. In camper, in automobile o in fuoristrada, spostarsi per Top End e Red Centre è molto facile: le strade, asfaltate e ben tenute, collegano il Northern Territory e le città dell’Australia meridionale, del Queensland e del Western Australia. In pullman, in auto, a cavallo, sul dorso di un cammello o voli in mongolfiera… i modi per conoscere il Northern Territory sono infiniti e molti sono gli esperti locali a disposizione per organizzare escursioni in questa spettacolare regione. Il viaggio su The Ghan, una delle esperienze in treno più straordinarie che si possano vivere, è senza dubbio il modo più romantico per spostarsi. Chiamato così per via dei cammellieri afgani che percorrevano la stessa tratta ben prima della costruzione della linea ferroviaria, il Ghan percorre i 2.797 chilometri che separano Darwin da Adelaide, fermandosi ad Alice Springs e a Katherine. Le cuccette  e le eleganti carrozze ristoranteche  rievocano un’epoca passata, sono punti di vista straordinari per ammirare il paesaggio.

Info

Principali città: Darwin, la capitale situata nel Top End, Alice Springs nel cuore del Red Centre, Katherine a circa 300 km a sud di Darwin, Tennant Creek a circa 1000 km a sud da Darwin e a 500 km a nord di Alice Springs.

Fuso orario: +7,5 ore rispetto all’Italia, +8,5 quando in Italia è in vigore l’ora legale.

Valuta: il dollaro australiano (AUD) è la valuta ufficiale.  1 € corrisponde a circa 1,27 AUD.

Documenti d’ingresso: è richiesto il passaporto in corso di validità, e per tutti coloro che non possiedono un passaporto australiano. Il visto turistico si può ottenere via internet e ha una validità di 90 giorni. Per informazioni http://www.immi.gov.au/visitors/tourist/evisitor/

Visto per vacanze lavoro: i cittadini italiani, di età compresa fra i 18 e i 30 anni, hanno la possibilità di ottenere un visto per vacanze-lavoro della durata di dodici mesi ed estendibile di altri 12. Per maggiori informazioni www.immi.gov.au oppure www.italy.embassy.gov.au

www.australiasoutback.it

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Viaggi solidali in Senegal

foto di andrea foschi

Fratelli dell’Uomo, ong che dal 1969 si batte contro la povertà e per i diritti umani,  propone una serie di viaggi di conoscenza in Senegal, attraverso i progetti sostenuti insieme ad associazioni locali:
– un eco-villaggio nel cuore della savana;
– la lotta dei contadini senegalesi per la sovranità alimentare;
l’energia solare come strumento di sviluppo;

Un modo di viaggiare solidale che privilegia lo scambio con le comunità locali.
La formula prevede la possibilità si estendere il viaggio con soggiorni al mare, esperienze di pesca tradizionale e stage di danza e musica.

Sono previste partenze mensili nei periodi:
15-26 Giugno
13-24 Luglio
17-28 Agosto
14-25 Settembre

Massimo 8 partecipanti per viaggio.

Requisiti: essere maggiorenni, interesse per la cooperazione internazionale, capacità di adattamento, consigliata ma non indispensabile la conoscenza della lingua francese.

E’ previsto un incontro informativo prima della partenza.

Costi: biglietto aereo a/r + cassa comune consigliata di 50 Euro/giorno + 100 Euro di donazione per i progetti in Senegal di Fratelli dell’Uomo.

Dal 24 febbraio al 17 marzo si può sostenere con un sms solidale al 45593 un progetto di Fratelli dell’Uomo in Senegal contro il lavoro minorile – dettagli sul progetto: www.fratellidelluomo.org

info@fratellidelluomo.org

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Due chiacchiere con Mario Dondero

Girare il mondo e fotografare non possono essere puri esercizi di stile. Devono avere il valore di una documentazione veritiera

Mario Dondero è un maestro del reportage. Una vita sempre in movimento la sua, non guida, ma frequenta spesso treni e mezzi pubblici ovunque si trovi. E ancora oggi, a 84 anni (è del 1928), è difficile trovarlo a casa. Un vita da nomade, segnata da oltre 40 anni di lavoro con base in Francia. Dondero ha fotografato i più grandi artisti e letterati del ’900 (celebre il suo scatto degli esistenzialisti del Nouveau Roman, con Samuel Beckett). Macchina fotografica alla mano, il maestro ha raccontato le vicende sociali e politiche più importanti del secolo scorso: dal regime dei colonnelli in Grecia, alle guerre post coloniali in Africa, alla Spagna del franchismo, agli sconvolgimenti politici dell’Europa con la caduta del muro di Berlino.

Ho avuto la fortuna di conoscerlo ed incontrarlo e gli ho fatto qualche domanda.

Perché hai scelto di fare il fotografo?

Sono stato da sempre incuriosito dal mondo e dalle sue mutazioni. La definizione di fotografo la sento un po’ stretta. Sono più un giornalista che ha scelto di utilizzare la fotografia per comunicare e documentare. All’inizio scrivendo sulle pagine di cronaca dell’Avanti, poi sono stato costretto a corredare in testi con le fotografie. E così sono diventato anche fotografo.

Come definiresti la tua fotografia?

La fotografia deve essere un documento e avere quindi anche un valore giornalistico e non essere un puro esercizio stilistico. Non apprezzo la spettacolarizzazione delle immagini di reportage.

Molti dei tuoi viaggi erano in Africa?

L’Africa è una mia grande passione. Ci sono andato molte volte con incarichi diversi. Ho seguito la guerra in Guinea Bissau dove sono stato prigioniero e dove ho subito molte violenze fisiche. Nel 1969 ho fotografato il primo comizio di Gheddafi, quando era appena diventato rais della Libia. A metà degli anni ’60 sono andato in Mali per la produzione di un documentario della Rai. Quella volta ci hanno sequestrato tutto il materiale video, telecamere e accessori. Però, sono riuscito, non so come, a nascondere la macchina fotografica, che poi ho venduto per recuperare qualche soldo e finire il progetto pagando un operatore locale. L’Africa è una terra di sorprese, anche violente, ma è anche un continente di grande umanità.

Cosa consigli a un giovane che vorrebbe fare il suo mestiere?

I tempi sono cambiati ma alcune regole rimangono. La coerenza premia. Occorre sapersi far riconoscere come autore per affermare un proprio stile da far valere con i committenti e gli altri interlocutori.

Dove andrebbe il photoreporter Dondero oggi?

Mi piacciono il luoghi del cambiamento per questo grazie all’analisi e al sesto senso sono riuscito nella mia vita a ritrovarmi con la mia macchina fotografica nel luogo giusto al momento giusto.

Da leggere: un libro che racconta la vita del photoreporter è Mario Dondero (a cura di Simona Guerra, Bruno Mondadori, 18 €): 210 pagine di testi e fotografie.

Il sito: www.mariodondero.com

 

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Sci fai da te a Innsbruck

Quest’anno gli sci me li faccio io! Quante volte ogni sciatore appassionato ha immaginato di disegnare e fabbricare lo sci dei sogni, magari più morbido in punta, con il logo di famiglia… È l’ultima frontiera della ‘customizzazione’ e oggi a Innsbruck è possibile. Nella capitale del Tirolo austriaco, infatti, la SPURArt  (letteralmente ‘arte della traccia’)  propone workshop per la realizzazione di sci fatti a mano e su misura. Detto così sembra un gioco, ma è tutto molto serio e a prezzi concorrenziali.

Michael Freymann, l’inventore di questa micro-fabbrica costruttrice di sci, con un passato come ski tester per le riviste specializzate (oltre 1.500 modelli provati) organizza workshop che iniziano il venerdì alle 18 e terminano la domenica alle 16. E a fine corso si torna a casa con gli sci costruiti con le proprie mani. Ci sono workshop quasi tutti i fine settimana, ma il processo di produzione è più lungo. Nel momento della prenotazione, infatti, viene spedito a casa un manuale sul design e sulle tecniche di costruzione e tre settimane prima del workshop si è contattati per finalizzare il progetto. Nella fabbrica di Innsbruck, poi, un esperto affianca i clienti nelle fasi di lavorazione. Il costo? 690 euro. Sono esclusi gli attacchi, montabili in azienda, e la finitura di soletta e lamine (48 euro) per il primo utilizzo. A conti fatti, costa ome uno sci top di gamma acquistato in negozio… Con la differenza che appena lo sci è pronto lo si può provare. «Ho scelto Innsbruck proprio perché è al centro delle Alpi e a pochi passi dalle piste di sci, mentre molte aziende costruttrici sono in pianura» dice Freydmann. SPURArt costruisce sci tradizionali, basati sulla tecnologia sandwich e anche modelli da scialpinismo. La novità di quest’anno è la possibilità di costruire il proprio snowboard… Provare per credere!

Per informazioni: Tirol Info: Maria-Theresien-Str. 55 6010 Innsbruck, Austria tel:  +43 512 7272-0  info@tirol.atwww.tirolo.com

Altre offerte di vacanze speciali sulle Alpi austriache si trovano su www.offerte.tirolo.com

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